La Marina degli Stati Uniti ha raggiunto un risultato impressionante: garantire che i suoi F/A-18 Super Hornet raggiungano l’80% di prontezza, un obiettivo fissato sei anni fa dall’ex Segretario della Difesa James Mattis. Nel frattempo, l’Aeronautica degli Stati Uniti sta affrontando difficoltà nel raggiungere obiettivi simili per la sua flotta.
In una recente apparizione al Stimson Center, il Capo delle Operazioni Navali Lisa Franchetti ha evidenziato le misure strategiche adottate dalla Marina per raggiungere questo obiettivo di prontezza. Invece di allocare semplicemente più risorse, la Marina ha analizzato il problema della prontezza, affrontando questioni fondamentali per migliorare lo stato operativo degli F/A-18.
Utilizzando un tracciamento dei dati potenziato, strategie di manutenzione proattive e una gestione efficiente della catena di approvvigionamento, la Marina ha avuto successo. Al contrario, l’Aeronautica ha abbandonato l’obiettivo del 80% di capacità operativa nel 2020, citando sfide diverse e l’inadeguatezza delle metriche tradizionali per misurare la prontezza. Nel 2023, l’Aeronautica ha riportato una percentuale di 69% di capacità operativa per i suoi F-16, sebbene abbia iniziato ad adottare alcune delle tattiche di successo della Marina.
Franchetti ha menzionato obiettivi più ampi della Marina, con l’intento di avere l’80% di tutte le forze “pronte a essere attivate” entro il 2027, un orizzonte temporale allineato con le tensioni geopolitiche, in particolare per quanto riguarda Taiwan. Ha enfatizzato un approccio sfaccettato che coinvolge efficienza nella manutenzione, integrazione di sistemi autonomi, investimento nel personale e addestramento di alta qualità.
La visione di Franchetti è sottolineata da un approccio di sistema a sistemi, promuovendo un ecosistema combattivo congiunto in cui le capacità interdipendenti aumentano l’efficacia militare complessiva. Questa strategia di prontezza stabilisce obiettivi chiari e responsabilità, con Franchetti stessa impegnata a supervisarne l’attuazione entro il 2027.
Come la Marina degli Stati Uniti ha raggiunto l’80% di prontezza per la sua flotta F/A-18: un’immersione profonda nella strategia e innovazione
La Marina degli Stati Uniti ha raggiunto una pietra miliare impressionante: ottenere l’80% di prontezza per i suoi aerei F/A-18 Super Hornet. Questo traguardo, delineato dall’ex Segretario della Difesa James Mattis, è stato realizzato attraverso iniziative strategiche guidate dalla Marina. Al contrario, l’Aeronautica degli Stati Uniti sta ancora cercando di raggiungere un successo simile, evidenziando sfide diverse all’interno dei rami militari.
Un pilastro del successo della Marina è l’implementazione di sistemi di tracciamento dei dati avanzati. Integrando analisi avanzate, la Marina ha identificato e affrontato con precisione le questioni fondamentali che influiscono sulla prontezza. Questo approccio basato sui dati ha consentito una programmazione accurata della manutenzione, riducendo i tempi di inattività degli aerei e ottimizzando la capacità operativa.
La gestione della catena di approvvigionamento ha giocato un ruolo cruciale. La Marina ha razionalizzato i processi e dato priorità all’accesso ai componenti essenziali, garantendo riparazioni rapide e riducendo al minimo le interruzioni. Tale efficienza ha notevolmente aumentato la disponibilità degli aerei e la prontezza per le missioni.
Inoltre, la Marina ha adottato strategie di manutenzione proattive. Invece di riparazioni reattive, l’attenzione si è spostata verso la manutenzione predittiva, sfruttando tecnologie all’avanguardia per prevedere e prevenire potenziali problemi prima che emergessero. Questo approccio preemptivo ha ridotto i guasti imprevisti e migliorato l’affidabilità degli aerei.
Al contrario, l’Aeronautica ha abbandonato l’obiettivo di prontezza dell’80% nel 2020, citando l’inadeguatezza delle metriche tradizionali nell’acquisire la vera capacità operativa. Nonostante le loro sfide, l’Aeronautica ha riportato una percentuale di capacità per missioni del 69% per i suoi F-16 nel 2023 e ha iniziato a integrare strategie di successo dalla Marina, come processi di catena di approvvigionamento migliorati e protocolli di manutenzione.
Il Capo delle Operazioni Navali Lisa Franchetti ha delineato una visione più ampia, puntando all’80% di “prontezza a essere attivati” per tutte le forze navali entro il 2027. Questo obiettivo è allineato alle crescenti tensioni geopolitiche, in particolare intorno a Taiwan. Franchetti ha enfatizzato una strategia completa che include investimenti nel personale, integrazione di sistemi autonomi e programmi di addestramento superiori per migliorare la prontezza operativa della Marina.
Una parte integrale di questa visione è un approccio di sistema a sistemi interconnesso, che promuove un ecosistema militare sinergico. Questa strategia garantisce che le varie capacità all’interno della Marina si potenzino a vicenda, creando robusti poteri congiunti di combattimento. Vengono stabiliti obiettivi chiari e quadri di responsabilità, con Franchetti personalmente dedicata a supervisionare la realizzazione di questi obiettivi entro il 2027.
Per ulteriori approfondimenti sulle strategie operative della Marina e le metriche di prontezza, visita il sito ufficiale della Marina.